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RANDAGI IN PILLOLE (02) - Predazione

Non più i predatori di una volta ma degli abili spazzini




Dal 2015 al 2018 il numero di cani randagi presenti a Taghazout, in Marocco, oscillava tra i 67 e i 100 individui.

L'intera popolazione di questi cani viveva e si spostava all'interno di un'area di circa 2 Km quadrati. Un ambiente molto diversificato nonostante la superficie ridotta: dalle lunghe spiagge si passa velocemente alle colline di alberi di Argan, e dalla zona antropizzata del paese ci si ritrova in poco alle vallate di cactus spinosi.


Uno dei focus di ricerca di Stray Dogs è stata l'osservazione delle interazioni dei cani randagi con potenziali prede quali gatti, ratti, piccoli roditori come scoiattoli, uccelli, pesci ed ungulati come i cinghiali. Sono stati solo 2 gli episodi di uccisione da parte di questi cani su altri animali, ma in nessun caso la finalità era quella alimentare, visto che le prede non sono state consumate.


Altre 2 volte si è assistito ad attacchi inefficaci dove però i malcapitati, dopo la cattura, sono riusciti a fuggire.

Numerosi invece gli inseguimenti alle potenziali prede messi in atto a scopo dimostrativo, con finalità di scarico o di difesa del territorio. Altri 2 gli episodi in cui vi è stato un vero e proprio furto ad altre specie, nello specifico di pesci ai gabbiani.

Un numero così limitato di predazioni è dato dall'abbondanza di cibo alternativo e dalle ridotte dimensioni dei gruppi sociali, caratteristica quest'ultima che ne esclude la possibilità di confrontarsi ad esempio con i cinghiali spesso di stazza maggiore.

Se da una parte si può considerare come inefficace la predazione dei cani liberi di Taghazout, dall'altra questa scarsa efficacia nel cacciare li preserva da uno dei fattori principali di trasmissione di malattie come la rabbia, come ci conferma uno studio effettuato in Zimbabwe nel 1995-1996 da Butler, Du Toit e Bingham.



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